Assieme a Monserrat ha costituito una delle coppie di difensori centrali più granitiche, sia per quanto riguarda la storia della Civitanovese che per quanto concerne la prima categoria. In 32 giornate di campionato i rossoblù hanno subito soltanto 8 reti, un primato incredibile secondo soltanto a quello del Castelfidardo che nel 1986/1987 subì in totale appena 7 reti. Oltre a ciò, nelle sette partite di Coppa Marche, hanno subito soltanto tre reti ed in generale nelle 39 partite sin qui disputate in stagione non hanno mai subito più di un goal in un singolo match.
Certo, come sottolineato anche da Muraro nel corso dell’intervista, se una squadra subisce pochi goal, il merito non è soltanto della difesa ma dell’intera squadra perché nel calcio moderno si difende in undici e si attacca in undici. Tuttavia non si può non elogiare il lavoro dei due baluardi difensivi che hanno trovato un amalgama e un’intesa davvero incredibile. Basti pensare che quando, prima per la squalifica e poi per le precarie condizioni di Muraro, la coppia è stata divisa per alcune giornate la Civitanovese ha subito una flessione nei risultati e nella sicurezza difensiva (Vigor Castelfidardo 1-2 Civitanovese, Monteluponese 1-1 Civitanovese, Civitanovese 1-1 Valdichienti Ponte). Estremizzando il concetto si può affermare che, a livello personale, Muraro è ancora in corsa per stabilire il record della difesa meno battuta di sempre della prima categoria.
Questo dato aiuta a comprendere meglio l’incredibile stagione disputata dal difensore brasiliano classe 1992, ribattezzato «il muro rossoblù». Un’annata impreziosita dai due goal messi a segno, entrambi in trasferta, uno sul campo della Vigor Montecosaro e uno su quello cella Cluentina.
Muraro quando sei approdato in rossoblù pensavi di poter diventare così determinante per la squadra? «Dal primo giorno che sono arrivato ho cercato di dare sempre il massimo di me stesso. Se oggi sono diventato determinante, o comunque una pedina importante della Civitanovese, è perché ho lavorato tanto ed ho ascolto tutto lo staff tecnico».
Come è avvenuto l’incontro tra Muraro e la Civitanovese? «Prima di tutto sono venuto in l’Italia, precisamente a Pescara, per fare il passaporto italiano. Li ho conosciuto un procuratore che a sua volta conosceva il nostro direttore (Enzo Di Meo). Lui mi ha chiamato per fare un provino nella Civitanovese ed io ho accettato di buon grado. Fortunatamente è andato tutto per il meglio ed eccomi qui».
Come ti trovi a Civitanova? «Mi trovo molto bene a Civitanova, è una bella città in cui si sta da Dio. Basti pensare che il mio stesso pensiero è ampiamente condiviso da tutti i miei compagni».
Cosa pensi della società rossoblù? «La nuova gestione della Civitanovese non ci fa mancare nulla. Mi sento a casa e sono felice di essere qui. Inoltre loro cercano di migliorare sempre e, a mio avviso, questa è una cosa importantissima per una squadra che vuoi salire di categoria ogni anno».
Qual è stato fino ad oggi il momento più emozionante della stagione? «Il momento più emozionante è stato senza ombra di dubbio il giorno dell’esordio in maglia rossoblù. Il percorso che mi ha portato in Italia è stato tutt’altro che semplice per cui la gioia e l’emozione di quel giorno è stata davvero indescrivibile».
Che voto daresti alla tua stagione personale? «Sono molto esigente con me stesso, quindi non sono capace di votare. Quel che posso dire è che la mia ambizione è di migliorare ogni partita, ogni allenamento, per crescere sempre senza accontentarmi mai».
Che voto daresti alla squadra? «Come voto di squadra darei un bel 9 perché, ad oggi, ancora non abbiamo vinto il Campionato e per arrivare al 10 dobbiamo vincerlo».
Quest’anno hai ricevuto la prima, piuttosto discutibile, espulsione in carriera (nell’ultima gara del 2017, in casa dell’Elpidiense Cascinare). Ce la racconti ? «Secondo me non è stata una decisione giusta, quindi voglio evitare qualsiasi commento sull’episodio perché per me è soltanto una parentesi da dimenticare».
Pensi che contro il Montemilone Pollenza sarà la gara decisiva? «Sarà una gara come tutte le altre. Una partita difficile però se la affronteremo con la giusta mentalità ed il giusto rispetto dell’avversario pootremmo vincerla. Ovviamente lo sappiamo benissimo che in caso di vittoria vinceremmo aritmeticamente il campionato però dobbiamo essere bravi a non lasciarci distrarre da questo pensiero perché ancora non è finita. Per me sarà una finale come tutte le altre».
Qual è la tua intenzione per la prossima stagione, restare in rossoblù? «Innanzitutto devo pensare a vincere questo campionato con la Civitanovese. Dopodiché avremo modo di parlare con la società, perché non dipende solo da me, dipende anche dalla volontà dei dirigenti rossoblu. Certo è che sarebbe molto bello poter continuare a crescere insieme alla Civitanovese».