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#CUOREROSSOBLU

LE PAROLE DI MISTER MARCO PENNACCHIETTI NEL POST GARA

20 – 01 – 2019

Si è aperta con un pareggio a reti bianche la nuova avventura di Marco Pennacchietti sulla panchina della Civitanovese. Uno 0- 0 che non ha consentito alla formazione rossoblù di riscattare il passo falso di Potenza Picena e di accorciare le distanze dai due battistrada del torneo: il Valdichienti Ponte e l’Atletico Ascoli.

 

«Rimettere piede al Polisportivo è stato molto emozionante. È stata una forte emozione che poi pian piano, con il passare dei minuti, è svanita perché l’importanza della gara non lasciava spazio a flashback interiori – ha esordito il neo tecnico rossoblù, nonché ex giocatore della Civitanovese, che ha ricordato le esperienze passate e successivamente ha analizzato la partita odierna –. Nel calcio la finalizzazione è tutto ed oggi ci è mancata proprio quella. Abbiamo giocato per lunghi tratti dell’incontro nella loro area ma non siamo riusciti a buttare la palla dentro. Quelli di oggi, purtroppo, sono stati due punti persi in maniera netta».

 

Mister qual è la cosa che la rende più fiducioso per il futuro e quali meccanismi, invece, non hanno funzionato?

«Oggi ho visto diverse cose positive, ma ci sono ancora degli aspetti da migliorare. Io sono arrivato solo da tre giorni ed era impensabile correggere alcune problematiche della squadra in così poco tempo. Cè da lavorare molto per migliorare le cose positive e per limare quelle negative. Di positivo c’è che abbiamo creato molto, però siamo mancati di cinismo. Ho voluto sbilanciare la squadra alla ricerca del gol e forse, per tale motivo, a volte la stessa poteva sembrare spezzata in due tronconi ma sono convinto che se l’avessimo sbloccata nel primo tempo la partita sarebbe andata in discesa. Della prestazione odierna mi tengo il bicchiere mezzo pieno e non quello mezzo vuoto, ossia per il futuro salvo le cose positive che si sono viste. La squadra ha bisogno di alcune certezze caratteriali che al momento mancano per la troppa foga e per la troppa precipitazione. C’è troppa voglia di strafare: bisogna giocare in maniera più semplice».

«In questi tre giorni abbiamo lavorato in ampiezza, con l’obiettivo di aprire la squadra avversaria che sicuramente, come è stato, ci avrebbe affrontato richiudendosi in difesa. Da questo punto di vista abbiamo lavorato discretamente sia con la riconquista alta della palla sia con l’accompagnamento dei terzini. Anche atleticamente ho visto bene la mia formazione, nonostante il campo fosse pesante e nell’arco dei 90 minuti avessimo spinto molto. Dobbiamo crescere dal punto di vista caratteriale, ma sono fiducioso per il futuro».