Impossibile ricordare la vita intensa del conte Carlo Sabatucci scomparso ieri pomeriggio all’età di 96 anni nella sua villa che si trova in contrada San Domenico, alla quale si arriva da via Costa Martina con una strada adornata da due filari di pini imponenti. Una strada che nella toponomastica cittadina è indicata come “ Strada Comunale Villa Conti”, che un po’ tutti in città sanno dove si trova.
Un nobile nel vero senso del termine per via delle sue proprietà, ma soprattutto nello spirito che ne ha fatto un uomo straordinario sia nel settore del tennis, sport che ha praticato in gioventù e del quale è poi stato nel vertice dirigenziale nazionale, e per tanti anni vicino alla Civitanovese anche nel ruolo di presidente dagli anni 60 al 1970, con la squadra cittadina saldamente in Serie D.
Il grande pubblico che abitualmente assisteva alle gare al Polisportivo, lo convinse che la Civitanovese aveva la possibilità e il prestigio per accedere ai livelli professionistici della Sambenedettese, a quell’epoca squadra di riferimento delle Marche nella serie B. “La nostra città – disse in un incontro con la stampa nella sede della Società che si trovava in via Duca degli Abruzzi – merita la serie B”. Purtroppo un’ipotesi che è rimasta solo nel suo gran cuore di sportivo e dirigente, dal momento che solo negli anni successivi la squadra approdò in C2 e negli anni ’80 in C1. Alla Civitanovese ha dato perciò tanto anche in termini finanziari, affidandola poi a dirigenti del luogo, fin quando è stato possibile, e che hanno avuto anche loro tanti meriti.
Una persona cara a tutta la città: un esempio di eleganza e di cortesia. Domani, martedì 28, come abbiamo già riferito a parte, i suoi funerali alle ore 10,45 nella chiesa di San Francesco nella Città Alta. Alla moglie, signora Maly, ai suoi figli Emanuele a Francesco le più sentite condoglianze degli sportivi e sinceramente di tutta la città.
Vittorio De Seriis