di Vittorio De Seriis
Nella storia non scritta della tifoseria della Civitanovese, un ruolo di rilievo lo hanno due tifosi “novantenni” Vincenzo Cellini e il ragionier Antonio “Tonino” Pietrafesa, che sicuramente per la passione che hanno nei riguardi del calcio, e in primo luogo per la Civitanovese, mantengono una aspetto fisico splendido e sono assidui frequentatori del Polisportivo e il più delle volte seguono la squadra anche in trasferta.
In un momento così importante della Civitanovese, che ha iniziato brillantemente il cammino nei play off, fanno ovviamente parte della tifoseria che si è avvicinata alle sorti della squadra. È stato sicuramente interessante ascoltare i loro ricordi di una squadra che quest’anno festeggia il centenario e anche per questo spera di poterlo fare con la promozione in Eccellenza. Sentiamoli.
“Da tanti anni seguo la Civitanovese, sin da quando si giocava all’Ippodrono – ci ha raccontato Vincenzo Cellini, 90 anni ben portati – e i ricordi più belli sono quelli che ci riportano ai campionati del passato a cominciare dalla squadra che l’imprenditore locale Serafino Santori, dopo anni di serie D, portò la squadra in serie C (stagione 1960-61). Una squadra fortissima nella quale c’erano giocatori di valore e di loro ricordo Bellandi, Bozzi, Balestrieri, Filippi, Convalle. Partite appassionanti contro formazioni forti, come Pisa, Cagliari, Livorno, Bari e tante altre che sono sempre rimaste ad alti livelli. Il tifo era tanto e in una trasferta, mi sembra a Barletta, fu necessario allestire un treno per trasportare gli oltre 500 tifosi rossoblu al seguito della squadra.. Abbiamo avuto altri momenti importanti in C1, C2, serie D e purtroppo anche in campionati minori, con situazioni societarie precarie, ma sono rimasto sempre vicino alla squadra seguendola sia negli allenamenti che nelle partite, anche in quelle in trasferta”.
“Come giudico il campionato di quest’anno? – ha risposto a una nostra domanda – La partita di domenica contro l’Azzurra Colli ha ripagato tutto il nostro entusiasmo e sono rimasto contento nel vedere una bella cornice di spettatori. Secondo il mio parere la squadra attualmente si sta esprimendo ad alti livelli e sono convinto che il merito, oltre all’allenatore, vada riconosciuto al preparatore atletico: se ci fosse stato dall’’inizio, sarebbe stato un campionato con i fiocchi”.
“Il prossimo turno ad Ascoli, per la finale dei play off? Partita apertissima, può accadere di tutto. Naturalmente ci sarò anch’io a tifare per la Civitanovese”.
Anche per il ragionier Tonino Pietrafesa, 91 anni che non traspaiono dal suo volto, i ricordi vanno molto indietro negli anni. “Avevo una decina di anni – ci ha raccontato – quando negli anni 1937/38 il capo reparto della Cecchetti, Vincenzo Milani (la squadra si chiamava Dopolavoro Adriano Cecchetti, ndr), mi diede il biglietto che l’impresa, che come società gestiva la squadra, metteva a disposizione dei dipendenti. Fu il mio primo incontro di calcio e le partite a quei tempi si svolgevano nello stadio dell’Ippodrono. Epoca del calcio paesano con frequenti zuffe fra le tifoserie. Poi c’è stato il periodo di Serafino Santori, che portò la squadra in C, che era un campionato prestigioso, e a seguire nel tempo con personaggi illustri al vertice della società, quali il conte Carlo Sabatucci, Ruggeri, Traini, Bigioni, Verdini. Tanto ero vicino alla squadra che durante la presidenza Ruggeri, partecipavo alle trasferte a bordo del pullman della squadra”.
“Il campionato di quest’anno? In queste ultime partite, emerge chiaramente lo spirito che la tifoseria civitanovese vuole e che sa giocare con impegno, serietà e bravura. Il pronostico del prossimo turno? Per noi un solo risultato utile: la vittoria. Ci sarò”.
Pietrafesa ha abitato a lungo in via del Casone, ora risiede in via Regina Elena, anche per stare vicino al figlio Mauro, naturalmente anche lui tifosissimo della Civitanovese.
Come tutti sanno in città, Tonino è stato per quarant’anni dirigente dell’Ufficio Anagrafe del Comune ed è stato lui a preparare la pratica del matrimonio civile di Sesto Bruscantini che avvenne nel nostro Comune nel 1953 con il soprano austriaco Sena Jurinac.
Due personaggi che testimoniano quei sentimenti di affetto nei riguardi della squadra, che vanno anteposti alla categoria in cui gioca, in quanto ogni campionato ha il suo fascino, i suoi personaggi non solo in campo ma anche in tribuna, personaggi come Cellini e Pietrafesa, che non è esagerato definirli “super tifosi”: una vita, la loro, di ricordi e di fede sportiva.