Mano dura del Giudice Sportivo in merito alla gara di domenica all’Helvia Recina dal momento che al direttore di gara veneto, Simone Trevisan e ai suoi assistenti, non sono andati giù gli sfottò che usualmente fanno parte del tifo. Sta di fatto che nelle motivazioni dell’ammenda di 160 euro inflitta alla Civitanovese, a parte le frasi offensive a fine gara dinanzi gli spogliatoi, viene detto testualmente: “Per aver, la propria tifoseria, durante la gara, rivolto espressioni irriguardose nei confronti dell’avversa tifoseria e nei confronti di un calciatore mentre lo stesso usciva in barella; per aver inoltre uno sconosciuto, a fine gara, rivolto frasi offensive nei confronti della terna arbitrale nello spazio antistante gli spogliato”. Più comprensione per le canzonature dei tifosi di casa, più rumorose per via della loro maggiore presenza, dal momento che le stesse sono state sanzionate con un’ammenda di 80 euro. Non c’è stato perciò lancio di oggetti in campo, scoppio di petardi e andrà a finire che nelle gradinate si potranno fare solo dei mugugni di disapprovazione.
Anche il presidente Mauro Profili, al quale non deve essere andato giù il gol annullato alla sua squadra e al fallo di mani, fuori dell’area di rigore, del portiere biancorosso Tomba, è stata affibbiata l’inibizione a svolgere ogni attività fino al 14 novembre, alla vigilia della disputa della nona giornata del girone di andata. Nella motivazione è detto: “Per aver, al termine della gara, avvicinato la terna arbitrale e rivolto alla stessa gravi e reiterate frasi ed irriguardose. Non in distinta veniva identificato dal direttore di gara”. In pratica, quattro turni di assenza ufficiale.
Vittorio De Seriis