Sei goal e otto assist sin qui in stagione. Non stiamo parlando di una mezza punta e nemmeno di un centrocampista, bensì del terzino tuttofare col numero 2 sulle spalle. Emmanuel Filippini a suon di prestazioni e di giocate decisive si sta rivelando come uno dei giocatori più determinanti della Civitanovese. Come dimenticare il goal su rigore a Cascinare (in inferiorità numerica) o i tanti e decisivi assist serviti ai suoi compagni per sbloccare partite in totale equilibrio.
Domenica, nella partita casalinga contro il Porto Potenza, per la prima volta dal suo arrivo (Pioraco 1 – 2 Civitanovese dello scorso 14 ottobre) si è concesso un turno di riposo, anche se forzato a causa della squalifica rimediata con l’Urbis Salvia, ma i suoi compagni se la sono cavata alla grande anche senza di lui, vincendo per 2-0 e aumentando il distacco dal Valdichienti Ponte a 4 punti.
Emma, che sensazione è stata vedere i tuoi compagni da fuori? «E’ stata dura. Avevo tanta voglia di giocare e di dare una mano ai miei compagni. A fine primo tempo sono andato nello spogliatoio per parlare con alcuni di loro e dare qualche consiglio perché da fuori si ha una visione migliore della partita. E’ stata una vittoria molto importante anche perché abbiamo guadagnato due punti sulla diretta inseguitrice».
Raccontaci il tuo approdo in maglia rossoblù? «Il contatto con l’Italia è arrivato tramite un’ex professionista argentino che ha giocato tanti anni in serie B e serie C italiane. La verità è che avevo tanta voglia di conoscere il calcio italiano e di tuffarmi in un’altra realtà diversa da quella argentina. Per questo appena si è presentata l’occasione non ho esitato un attimo. A Civitanova sono arrivato con il mio amico Monserrat con cui avevo giocato assieme anche lo scorso anno con la maglia dell’Almafuerte (in una serie paragonabile alla Promozione italiana)».
Come ti trovi a Civitanova? «Molto bene. La bellezza della città è stata una delle componenti che mi ha convinto a venire. E’ molto simile a Capitan Bermudez la città in cui vivevo io anche se al posto del fiume c’è il mare. Mi trovo davvero bene a Civitanova, c’è tanto movimento e la gente è molto aperta. Tant’è che l’intenzione è di rimanere anche l’anno prossimo».
Cosa ti dà più soddisfazione un goal o un assist? «La cosa più importante è che vinca la squadra. A risultato collettivo acquisito penso a quello personale e, ovviamente, preferisco far goal anche se non è il mio compito principale».
Chi ti ha eletto come rigorista della squadra, lo spogliatoio o il mister? «E’ stato il mister. L’ho convinto in allenamento».
Quest’anno dal dischetto ne hai fatti 4 su 4. Calciare i rigori è da sempre una tua caratteristica o sei diventato specialista quest’anno? «Li ho sempre calciati ma non sono mai stato uno specialista. Quest’anno mi sto specializzando e credo di essere migliorato».
Pensi che domenica avete dato la zampata decisiva al campionato? «No, ancora è lunga la strada per chiudere il discorso campionato. Ora abbiamo davanti a noi due partite fondamentali. La prima contro il Casette Verdini, una partita che dobbiamo assolutamente vincere per arrivare con quattro punti di vantaggio allo scontro diretto contro il Valdichienti Ponte».
A proposito del Casette Verdini, che partita ti aspetti sabato? «L’abbiamo preparata come sempre, in maniera meticolosa. Se la nostra mentalità sarà quella giusta non possiamo far altro che vincere. Però dobbiamo giocare con velocità ed intensità muovendo la palla rapidamente. Inoltre dobbiamo essere bravi a sfruttare i calci piazzati. Loro, molto probabilmente, ci aspetteranno dietro la linea della palla cercando di toglierci gli spazi».