Brillante qualificazione per gli Allievi Provinciali della Civitanovese allenati da mister Simone Capogna che hanno conquistato l’accesso alla fase regionale della competizione addirittura con una giornata di anticipo.
Numeri importanti nella prima parte di stagione, con un percorso netto fatto di sole vittorie, 50 gol fatti a fronte di solo 8 subiti.
“Il primo grazie va alla Società, al nostro Responsabile Stefano Cardinali e ai Responsabili Tecnico e Organizzativo Marco Fontinovo e Simone Marcantoni che ci hanno messo a disposizione una rosa di classe 2008 e 2009 di alto valore tecnico e umano e che dal primo giorno ci hanno fatto lavorare bene, senza farci mai mancare nulla. Anche i ragazzi sono stati encomiabili – ha dichiarato Capogna – perché a partire dal 21 agosto si stanno allenando con grande passione e determinazione. Insieme allo staff composto dal preparatore Ezequiel Soriano e dal collaboratore tecnico Marco Comotto stiamo curando tutti gli aspetti calcistici a 360 gradi, ma soprattutto il lato umano che è fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Se nel gruppo non si creano amalgama e senso di appartenenza è difficile fare risultati”.
“Questo è il mio secondo anno alla Civitanovese – ha proseguito il tecnico – una Società in cui mi trovo molto bene e un ambiente speciale. Il calore della città verso tutte le squadre che compongono il mondo rossoblù si sente e questo è un ulteriore stimolo a migliorarci sempre. Ovviamente, come dappertutto, ci i sono ancora tante cose da migliorare, ma siamo contenti per i progressi fatti fino ad ora”.
“Tra poco inizierà la fase regionale, non ci poniamo aspettative particolari ma sono sicuro che, allenandoci come stiamo facendo e remando tutti dalla stessa parte, nulla ci è precluso. Il risultato più bello – ha concluso Capogna – è poter contribuire alla crescita dei ragazzi. Il calcio è uno strumento che serve per creare giocatori ma prima di tutto uomini migliori. Credo molto nel percorso che insieme possiamo fare. Quello in cui credo e cerco di fare ogni giorno è parlare con i ragazzi, emozionarmi, captare quello che sentono per aiutarli a gestire meglio le loro problematiche. Così possiamo poi andare a sviluppare insieme al meglio tutto ciò che realizziamo in campo”.
