Tutto pronto per l’atto finale. Oggi, alle ore 16.30, al Polisportivo, Civitanovese e San Biagio di Osimo si contenderanno la vittoria finale della Coppa Marche.
Francesco Nocera e mister Caccia se la giocheranno a suon di gol per cercare di fare risultato prima degli eventuali calci di rigore che si calceranno in caso di parità al termine dei novanta minuti. Il tecnico Civitanovese, non potendo più contare sui gol di Balde e con un Libonatti non al meglio, si affiderà ad Ezequiel Zaldua.
«Balde era diventato un giocatore importante per la squadra – ha confessato l’attaccante argentino –. Era cresciuto molto dall’inizio fino ad oggi. Forse abbiamo caratteristiche diverse e lui ha giocato la maggior parte delle partite sin qui disputate, cosa che ti dà il ritmo partita utile per permetterti di migliorare, però io, sul mio conto, posso solo dire che darò il 100% ogni volta che mi toccherà scendere in campo e difenderò i colori della Civitanovese come ho fatto sempre in tutte le squadre dove ho giocato: per me, per la gente che ci sostiene, per la società che lavora ogni giorno al nostro fianco e per i miei compagni, con i quali condivido la fame di gloria».
Sei qui dal 7 agosto 2017 ma il transfer per poter giocare si è fatto attendere parecchi mesi. Cosa hai provato in quel lasso di tempo in cui ti allenavi ma poi la domenica non potevi scendere in campo?
«In quel periodo che non potevo giocare pensavo solo ad allenarmi al massimo senza distrarmi, per poter, poi, dare tutto quando sarebbe scattata la mia ora. Ogni domenica, anche se non giocavo per quelle ragioni burocratiche, cercavo di stare con i miei compagni per incoraggiarli a fare del loro meglio».
«Molto bene. La città mi piace tantissimo. Le Marche è a una bellissima regione, con la montagna e il mare a poca distanza l’una dall’altro, e la gente è cordiale, ti fanno sentire come a casa».
Con la Civitanovese e con i compagni di squadra invece?
«La società è seria, ambiziosa e con un bellissimo progetto. Qui si lavora come i professionisti, non ci fanno mancare mai nulla e sono sempre presenti. Io sono particolarmente grato a loro perché mi hanno dato la possibilità di avere la cittadinanza italiana, una cosa molto importante per me. Con la squadra, invece, ho un rapporto eccellente con tutti quanti. È stato formato un gruppo di persone molto affiatate, oltre ad essere grandi calciatori. Ma vorrei sottolineare il fatto dell’essere un gruppo coeso, perché questo è qualcosa di veramente importante per pensare ad obiettivi a lungo termine».
Due domenica fa, contro il Coridonia avevi segnato ma l’arbitro aveva annullato la rete per fuorigioco, sabato invece contro la Leonessa Montoro hai realizzato la prima doppietta in maglia rossoblu. Cosa hai provato? A chi hai dedicato quei gol?
«Sì, è vero. Nel mio ruolo, è sempre importante segnare. L’attaccante vive del gol. Però quando non segno, non mi dispero. L’importante è sempre il bene della squadra. Il gol dell’altro giorno è stato dedicato a coloro che mi hanno dato la forza in tutto questo tempo: mia moglie Aurelia, la mia famiglia, i miei compagni, gli amici e soprattutto Dio, che mi dà la benedizione di poter fare quello che amo, ossia giocare calcio».
Oggi c’è la finale di Coppa Marche, partita che la Civitanovese vuole a tutti i costi vincere. Hai un messaggio per i tifosi?
«Certo. È una finale e noi vogliamo vincere, come ogni partita. Abbiamo fatto un lungo cammino per arrivare fino a qui e oggi abbiamo la possibilità di incoronarlo. Il sostegno dei tifosi sarà fondamentale per darci carica ed energia in campo e per poter festeggiare tutti insieme, speriamo, al termine dell’incontro. Quindi voglio un Polisportivo gremito!».