La Civitanovese Calcio, dopo le difficoltà iniziali derivate dalle vicende fallimentari della passata stagione e le inevitabili complicazioni incontrate nella predisposizione degli aspetti organizzativi interni, intende predisporre per tempo una programmazione nuova per garantire alla Società i presupposti per un promettente avvenire e ciò non può realizzarsi se non attraverso la creazione di un solido settore giovanile. Proprio per realizzare tale progetto, la società rossoblu ha visto in Catello Cimmino la giusta figura alla quale affidare la gestione del settore giovanile.
Cimmino è nato nel 1965 a Castellammare di Stabia e ora risiede a Porto D’Ascoli. Calcisticamente è cresciuto nelle giovanili del Milan ed è stato un punto di riferimento della difesa nei rossoneri quando vinsero una Coppa Italia Primavera. Ha giocato con il Milan, è stato in forza all’Ascoli nell’anno in cui salì in serie A e una volta appese le scarpette al chiodo è stato manager della Sambenedettese e responsabile del settore giovanile dell’Ascoli. Inoltre fece parte della formazione del Milan che sostenne una gara amichevole al Polisportivo contro la Civitanovese (allora retrocessa dalla C1 e volenterosa di ritornare per la terza volta in quella categoria, ma sconfitta nello spareggio promozione contro il Fano). Correva il 19 agosto 1984, stadio gremitissimo e persone sedute sulla pista: il risultato finale fu di 1-3.
«Io sono tanti anni che faccio questo tipo di lavoro, ovunque sia andato ho sempre cercato di dare il mio contributo per quelle che sono le mie conoscenze, per quello che è il mio modo di vedere il calcio – ha esordito Cimmino –. Logicamente quando si parla di settore giovanile, la cosa di cui dobbiamo sempre tener conto è che si lavora per il bene dei ragazzi. Io ho sempre cercato di mettere davanti il bene del ragazzo e dopo quello personale, anche se a nessuno piace perdere e tutti vorremo vincere e portare a casa il risultato. Il mio lavoro – spiega Cimmino – consiste nel dafe una metodologia, un giusto rapporto disciplinare e un corretto tipo di educazione, il tutto sempre per valorizzare e per dare al ragazzo la possibilità di crescere. Quello che mi piace sottolineare – prosegue Cimmino – è che io credo molto in chi ha passione, in chi ha entusiasmo, pazienza e voglia. È logico che chi ha giocato a calcio può dare qualcosa in più, ma non è determinante. C’è un discorso tecnico di cui bisogna tener conto, ma c’è anche un discorso sociale: sappiamo che ci sono molti ragazzi che non possono giocare a calcio e che non potrebbero giocare a calcio, però è giusto e credo sia giusto da parte nostra avere il massimo rispetto anche verso coloro che magari non possiedono particolari qualità e quindi vanno aiutati a crescere e migliorarsi. Certo, poi è normale che più il numero è alto e più riusciremo a trovare la qualità nella quantità, quindi la cosa fondamentale per gli allenatori è avere quella voglia, quella passione e quell’entusiasmo che è importante per andare al campo e per far sì che i ragazzi ti ascoltino e ti diano disciplina. Se ci sono questi presupposti, automaticamente ci sarà attenzione e crescita dei piccoli. Adesso – conclude Cimmino – ci sarà un periodo per conoscermi con gli altri allenatori e con le famiglie, per poi l’anno prossimo inserirmi a pieno regime e apportare il mio professionale contributo. Ho ricoperto per qualche anno questo tipo di ruolo da professionista: a Centobuchi, in Ascoli, a San Benedetto e in ultimo a Montegranaro, ma quando l’ho fatto, ho lavorato sempre nello stesso modo, senza distinzioni di categorie o quant’altro».
Catello Cimmino ha già avuto vari momenti d’incontro con lo staff tecnico delle giovanili rossoblu, compiacendosi per l’ottimo campionato portato avanti dalla formazione Juniores e delle categorie minori. Le sue idee sono chiare: massima collaborazione con tutti e un impegno generale di professionalità al fine di creare un ambiente dove i ragazzi possano crescere calcisticamente, divertendosi. Proprio a tale proposito, la settima prossima sarà fissato un incontro con i tecnici del settore giovanile e tutte le famiglie per presentare il nuovo responsabile tecnico al pubblico.
Da mettere in evidenza che la nomina di Cimmino come nuovo responsabile tecnico del settore giovanile della Civitanovese non rappresenta una bocciatura di quanto è stato portato avanti sino ad oggi da Gianluca Di Giacomi, che ha diligentemente coordinato il settore, ma anzi l’unione delle due figure professionali costituirà le basi per un rilancio di un settore che deve rappresentare un valido punto di riferimento del calcio giovanile della città e del territorio. Da parte della società l’impegno a mettere a disposizione per le esigenze del settore quanto necessario in termini tecnici e di assistenza, due pulmini per il trasporto dei ragazzi e soprattutto la massima disponibilità nella presenza alle manifestazioni sportive e nell’avviare rapporti di amicizia con i genitori dei ragazzi.